La dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia e all’Inghilterra sorprese la specialità dei mezzi d’assalto ancora in fase di organizzazione e di messa a punto dei mezzi subacquei e di superficie. E pertanto l’auspicato attacco in massa della P flottiglia di MAS non potè essere effettuato — come era nei voti di tutti — contro le basi navali inglesi di Alessandria e di Gibilterra fin dalle prime ore del conflitto.
Gli avvenimenti politico-militari di quel primo scorcio d'estate del 1940 si succedettero a ritmo incalzante. Il 24 giugno la Francia firmava l’armistizio con l’Italia; il 3 luglio la squadra na vale inglese di Gibilterra (Forza H) agli ordini dell’ammiraglio Somerville eliminava le navi da battaglia francesi alla fonda nel la rada di Mers-el-Kebir nel corso della « Operazione Catapulta il 9 luglio, al largo delle coste meridionali italiane, — Punta Stilo — si verificava il primo scontro diretto fra la squadra naval italiana e la squadra britannica di Alessandria senza che dallo scontro derivassero conseguenze di rilievo per l’una o per l’altra delle parti contrapposte.
L’eliminazione della Francia dal conflitto aveva arrecato un indubbio sollievo alla Marina italiana che si trovava ora a fronteggiare soltanto le Squadre navali britanniche dislocate nelle eccentriche basi di Alessandria e di Gibilterra, forti complessivamente di 6-7 navi di linea; 2 portaerei; 10 incrociatori e una qurantina di cacciatorpediniere.
Ad eccezione del siluramento dell’incrociatore leggero inglese Calypso ad opera del sommergibili Bagnolini (cap. corvet Tosoni Pittoni) e della perdita di alcune unità subacquee sia britanniche che italiane, le prime settimane di guerra non fecero registrare successi clamorosi nè da una parte nè dall’altra a meno che non si voglia considerare come successo il fatto che sia gli italiani che i britannici svolsero senza perdite i loro traffici militari in Mediterraneo.
Il primo tentativo operato dai mezzi d’assalto contro Alessandria (tentativo giudicato « a posteriori » prematuro e intempestivo) trova una giustificazione nella volontà della Marina di ricorrerè all’impiego delle nostre « armi segrete » per conseguire quel successo di grosse proporzioni e di larga risonanza che le forze aeree e navali non erano ancora riuscite a cogliere.
In una relazione compilata dopo la guerra (17 febbraio 1947) dal capitano di vascello Giorgini, che era stato il comandante superiore in mare della prima spedizione contro Alessandria, a proposito della Operazione « G. A. 1 » si legge:
« Nella seconda quindicina di luglio del 1940, l’ammiraglio De Courten, da cui dipendevano i mezzi d’assalto, venne ad assistere ad una esercitazione a Bocca di Serchio. Agli ufficiali riuniti, l’ammiraglio disse che, non essendo stato possibile, ridurre gli effettivi delle forze navali britanniche in Mediterraneo né con gli aerei, né con i sommergibili, era necessario tentare al più presto un’azione con i mezzi d’assalto. In tale epoca erano disponibili alcuni apparecchi SLC usati fino ad allora per gli allenamenti. Altri apparecchi in corso di riordinamento presso Marinarmi Spezia non sarebbero stati pronti per la fine di agosto, epoca stabilita per la prima missione. Comunque, anche questi apparecchi erano di vecchio tipo. Altra serie nuova, con notevoli migliorie era in corso di ordinazione. Furono scelti, per questa prima missione, i 4 migliori apparecchi, il cui stato di efficienza era buono anche se non perfetto, specie per la difficoltà di funzionamento delle pompette assetto. Detti apparecchi erano collaudati a m. 30 di profondità col grande svantaggio di vincolare a tale quota massima l’immersiòne del sommergibile destinato al loro trasporto. Per tale trasporto gli SLC venivano infatti rizzati su apposite coppie di selle sistemate in coperta del sommergibile, rispettivamente due apparecchi a proravia e due a poppavia della torretta (per le missioni successive furono costruiti cassoni cilindrici che permettevano il trasporto fino a una quota di 90 m.) ».
PIANIFICAZIONE
In data 10 agosto 1940 il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Cavagnari, indirizzava ai capitano di fregata Mario Giorgini, comandante della 1° flottiglia MAS, il seguente ordine generale per la missione «G. A. »:
« Supermarina Prot. n. 2930
Segreto riservato alla persona
Trasferimento del Sommergibile “iride” da La Spezia a Menelao.

Il Sommergibile Iride partirà da La Spezia il giorno 12 agosto, nelle ore antimeridiane, dirigendo per rotte costiere a Messina, in modo da giungervi nella giornata del 14 agosto (mg. 600 circa); a Messina dovrà rifornirsi al completo di acqua e nafta e rimanere fino all’ordine telegrafico (trasmesso tramite Marina Messina) « proseguite missione ore x », col quale verrà precisata l’ora di partenza per Menelao.
Verosimilmente, la partenza dell’iride da Messina avrà luogo il giorno 16 agosto. Qualora nel telegramma non venga data nessuna indicazione di rotta, si intende che il Sommergibile dirigerà da Messina a Menelao (mg. 540) seguendo il percorso Messina - Ras Aamer (estremità nord della cirenaica). La traversata Messina-Menelao sarà fatta con navigazione occulta nelle zone prescritte da MaricoSom, regolandola in modo da arrivare a Menelao nella mattina del 21 agosto.
Trasferimento della silurante di appoggio da La Spezia a Menelao.
La silurante di appoggio di cui sarà precisato il nome, dovrà dislocarsi nel pomeriggio del 16 agosto nel punto del Golfo di La Spezia stabilito per effettuare durante la notte l’imbarco del personale e del materiale per la missione. Sulla silurante prenderà imbarco il capitano di fregata Giorgini, al quale è affidata la direzione della missione.
Nelle prime ore del mattino del 17 agosto, la silurante partirà da La Spezia per Trapani seguendo rotte dirette su massimi fondali lungo il percorso W Capraia — W Elba — E Corsica — Trapani (mg. 410), regolando la velocità in modo da giungere a Trapani nel pomeriggio del 18 agosto.
A Trapani la silurante completerà i rifornimenti di nafta e acqua, proseguendo subito per Tripoli (mg. 310) secondo il percorso Trapani-Pantelleria-Kerkeflah-Tripoli (rotte costiere) richiedendo a Marina Trapani le necessarie indicazioni sulla posizione delle zone pericolose, regolando la velocità in modo da compiere in ore notturne il transito nella zona Pantelleria-Kerkenah e da giungere a Tripoli nella giornata del 19 agosto.
Sosta a Menelao.
A Menelao sono stati predisposti due punti di ormeggio (probabilmente boe) uno nell’ancoraggio di Menelao ed uno nella zona a ridosso dell’isola di Machareb. J..a silurante si ormeggerà nel punto più adatto in relazione alle condizioni metereologiche; il sommergibile si affiancherà di massima alla silurarnte, trasbordando subito da questa i materiali.
Dato il periodo di plenilunio, sia tenuta presente l’opportunità di tonneggiarsi con ancorotto di poppa per cautelare opportunamente le unità da attacchi di aerosiluranti.
Durante la sosta a Menelao, il sommergibile e la silurante dovranno essere riforniti di acqua (circa 60 tonn.); in ogni eventualità, il sommergiblle si completerà dalla silurante (fabbisogno circa 5 tonn.), la quale si recherà poi a Tobruch per rifornirsi.
Esecuzione della missione «G. A. ».
Salvo contrordini, l’Iride partirà da Menelao all’alba del 23 agosto per eseguire la missione ordinata, secondo le disposizioni particolari consegnate al capitano di fregata Giorgini.
Eventuale rientro del sommergi bile a Menelao.
Nell’eventualità che il sommergibile debba rientrare per avaria o per altra ragione, senza avere effettuato la missione, esso dirigerà a Menelao, dove riceverà ordini per la sua ulteriore dislocazione. Qualora invece la missione sia interrotta per ordine di Supermarina, sarà precisata la località di rientro del sommergibile.
Esplorazione aeree.
Durante i trasferimenti sopra indicati e durante la sosta a Menelao, a cura dei comandi Marina interessati saranno effettuate ricognizioni aero-marittime intese a garantire la sicurezza delle unità navali.
ComunicaZioni
Per le comunicazioni durante i trasferimenti di cui ai parafrafi i 1° e 2° attenersi alle norme in vigore limitando le trasmissioni r. t. a quelle assolutamente indispensabili. Le comunicazioni durante la sosta a Menelao (par. 3°) siano fatte via filo Maina Tobruch. Per le comunicazioni con il sommergibile durani la missione (par. 4° e 5°) saranno emanate disposizioni nell’ord ne particolare per la missione stessa.
Continua........
C.te Duval